Archivio mensile:aprile 2019

Instruzioni da seguire dopo un intervento di chirurgia orale

implantologia termoli

·         RIPOSO: dopo aver lasciato l’ambulatorio, evitare ogni attività che vi possa affaticare. Dormire con un cuscino in più aiuta ad alleviare il gonfiore mattutino.
·         DOLORE: dopo l’intervento una leggera dolorabilità della zona operata può essere una fastidiosa conseguenza che si attenua considerevolmente con l’uso di appropriati analgesici.
·         SANGUINAMENTO: un sanguinamento leggero presente nella saliva è assolutamente normale durante il primo giorno. Evitate quindi pietanze calde per 12 ore e sciacqui ripetuti nelle prime 24 ore. Nel caso di una persistenza del sanguinamento, tamponate la zona interessata con una garzina o dell’ovatta per 15 minuti. Se necessario, ripetete questa manovra un paio di volte. Se tutto questo non è sufficiente contattate lo studio dentistico.
·         GHIACCIO: applicate del ghiaccio sulla guancia, ad intervalli, per circa 3-4 ore.
·         FEBBRE: è possibile un leggero aumento della temperatura nelle prime 48 ore.
·         EDEMA: la zona operata può andare incontro a gonfiore che raggiunge il suo apice dopo circa 48 ore. A volte vi può essere la comparsa di un ematoma che sparirà nel giro di una settimana.
·         FARMACI: assuma regolarmente i farmaci che le sono stati prescritti, oltre ai suoi abituali (salvo altre indicazioni)
·         IGIENE ORALE: non usare lo spazzolino sulla zona operata per circa 2 giorni ma procedete negli sciacqui con un colluttorio a base di Clorexidina. Successivamente praticate un’accurata igiene orale
·         DIETA: per le prime 24 ore eviti cibi caldi e particolarmente duri; briciole di grissini o cracker o biscotti potrebbero penetrare nella ferita chirurgica.
Al termine dell’effetto anestetico è possibile mangiare cibi morbidi e freddi (gelato, latte, yogurt, ricotta). Durante le prime settimane, successive all’intervento chirurgico, è preferibile masticare dal lato opposto alla zona dell’estrazione. In caso di intervento di implantologia a carico immediato raccomandiamo un’alimentazione con dieta morbida per i primi tre mesi.
Una protesi provvisoria al di sopra degli impianti va utilizzata solo per fini estetici dato che la pressione della masticazione potrebbe compromettere l’adesione dell’impianto all’osso.
·         ALCOOL-TABACCO: sono formalmente controindicati per 2 settimane. Possono disturbare la coagulazione, ritardare la cicatrizzazione ed essere responsabili del dolore post-operatorio.

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Sigillatura dei denti, perché serve

La sigillatura dei molari si effettua per prevenire le carie, è una procedura assolutamente non dolorosa, né invasiva.

 

COSA SONO LE SIGILLATURE?

La sigillatura dei molari si effettua per prevenire le carie.

Eì una procedure raccomandata dalle Linee Guida Nazionali per la Promozione della Salute Orale e la Prevenzione delle Patologie Orali in Età Evolutiva (Ministero della Salute; Novembre 2013) a tutti i bambini (anche a chi non ha mai avuto carie) a partire dai 6-7 anni di età.

I solchi e le fessure dei molari permanenti, a causa della loro conformazione anatomica, ricca di solchi e fossette, rappresentano un luogo ideale per l’annidamento e la proliferazione dei batteri. La superficie di questi elementi inoltre ha poco smalto ed è perciò più soggetta agli attacchi cariogeni.

La sigillatura è una procedura molto semplice da realizzare: Si tratta di applicare un materiale resinoso molto fluido che scorrendo all’interno dei solchi e delle fossette dei denti, precedentemente ben puliti, ne rende la superficie masticante scivolosa così che i residui di cibo possano essere rimossi più facilmente. Inoltre la maggior parte dei sigillanti contengono al loro interno concentrazioni variabili di fluoro che viene lentamente rilasciato nel tempo, contribuendo a fortificare lo smalto e a proteggerlo dalla formazione della carie.

Le sigillature sarebbero anche in grado di bloccare lesioni cariose iniziali per progressiva sterilizzazione della superficie dentale: è stato infatti dimostrato che in caso di sigillatura di carie iniziali, i batteri perdono la loro vitalità con conseguente arresto del processo carioso.

Si tratta di una procedura né dolorosa, né invasiva, tanto è vero che non richiede alcuna forma di anestesia.

QUANTO SONO EFFICACI?

L’efficacia nella prevenzione della carie dipende da quanto il sigillante aderisce sul dente: può insorgere la necessità di ripeterla, ciò di solito avviene non prima di 5 anni dalla prima applicazione.

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, l’effetto preventivo di tale pratica si attesta all’87,1% valutata a tre anni dalla sua applicazione, al 76.3% a quattro anni e al 65.0% a nove anni.

QUANDO VANNO FATTE?

Il momento ideale per le sigillature è appena spuntano i primi molari permanenti, di solito fra i 5 e i 7 anni. E’ consigliata a tutti i soggetti, ma in particolare più un bambino ha un’alta cario-recettività, maggiore è l’indicazione alle sigillature, non disgiunta da una buona igiene orale e alimentare. I denti appena nati sono più delicati poiché sono più fragili: il momento ideale per sigillarli è proprio appena l’eruzione si è completata.

igiene-profilassi-bambini-denti-TermoliATTENZIONE GENITORI!!!

Se avete fatto fare le sigillature ai vostri bambini questo non vuol dire che siano esenti o immuni dalle carie! Non trascurate comunque l’igiene orale dei vostri bambini e continuate a prestare la massima attenzione alla prevenzione!

Cisti dentale: cos’è e come si cura

La cisti dentale è una cavità che si sviluppa in prossimità dell’apice di un dente, normalmente provvista di un epitelio di rivestimento, contenente fluido sieroso, mucoso o gassoso. 

implantologia Termoli

Cause e sintomi della cisti dentale

Le cause della cisti dentale possono essere varie, ma generalmente sono riconducibili ad una complicanza del processo di necrosi pulpare (morte del nervo del dente). Infatti, spesso a causa di carie profonde e pulpiti può svilupparsi un granuloma dentale in prossimità dell’apice radicolare che, se non curato, può diventare una cisti. Ci sono anche altre cause che possono provocare lo sviluppo di una cisti dentale tra cui interventi di devitalizzazione non correttamente eseguiti. 

La cisti dentale nella sua fase iniziale non produce particolari sintomi, tanto che la diagnosi spesso viene fatta casualmente, attraverso un semplice esame radiografico. Quando raggiunge dimensioni maggiori, invece, inizia a manifestarsi il dolore, più o meno intenso. Altri sintomi possono essere gengive gonfie, alitosi, rigonfiamento del labbro, mobilità dentale, paresi della zona del labbro inferiore. 

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Tipologie di cisti dentale: radicolare, follicolare e gengivale

 La cisti dentale, in base alle cause, può essere di tre diverse tipologie: 

Cisti radicolare:  è la tipologia di cisti più diffusa. Si sviluppa in seguito a patologie infettive dei tessuti interni del dente. Se non curata, con il tempo può ingrandirsi fino a distruggere l’osso. Se la cisti non è ancora estesa, si può curare attraverso il trattamento endodontico del dente, altrimenti è necessaria la sua asportazione chirurgica e nei casi più gravi anche l’estrazione del dente.

 Cisti follicolare: è una cisti origine genetica e si forma in seguito ad un errore nel processo di formazione del dente. Si cura attraverso l’asportazione chirurgica. 

Cisti parodontale: questa cisti colpisce il legamento parodontale e l’osso circostante ed è associata alla presenza di parodontite avanzata. Può essere curata curando la parodontite.

 Come curare la cisti dentale 

È molto importante curare le cisti dentali perché la loro crescita può assottigliare la mascella e affollare i denti spingendoli tra di loro.

 Per curarle, non è possibile effettuare delle cure standard ma è necessario prendere in considerazione alcuni fattori come la natura del contenuto, la sede in cui si sviluppa la cisti e la gravità della lesione. Generalmente le cisti dentali vanno rimosse chirurgicamente, mentre nei casi più gravi potrebbe essere necessaria anche l’estrazione del dente.

 Lo scopo del trattamento chirurgico è quello di rimuovere completamente l’epitelio, in modo da evitare il riformarsi della cisti (che potrebbe avvenire nel caso dovessero restare delle cellule epiteliali) e fermare la distruzione dell’osso nella mascella e nella mandibola.

 L’intervento viene effettuato in anestesia locale e consiste nell’incisione della gengiva, nella rimozione dell’osso che copre la cisti e infine, nell’asportazione della cisti stessa. Se la cisti è di grandi dimensioni, potrebbe essere necessaria la ricostruzione dell’osso.

 In seguito all’intervento è necessario fare dei controlli periodici per evitare l’insorgenza di eventuali recidive.

L’importanza di ricoprire i denti devitalizzati

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La terapia endodontica comporta un indebolimento degli elementi dentari tale da poterne pregiucare la durata.

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I denti devitalizzati (denti che hanno subito un trattamento endodontico) sono più soggetti a frattura rispetto ai denti vitali, la causa è quasi sempre la maggiore perdita di sostanza coronale (la parte di dente emergente dalla gengiva).

I denti devitalizzati necessitano, per poter permanere all’interno del cavo orale, di una ricostruzione coronale questi restauri possono essere eseguiti con una tecnica diretta, (la classica otturazione) o con una tecnica indiretta (rilevamento di una impronta e realizzazione del manufatto all’esterno del cavo orale del paziente).

Quali sono i vantaggi e svantaggi di queste due tecniche di ricostruzione di un dente devitalizzato?

I restauri diretti (otturazioni) si realizzano in una unica seduta dal dentista, sono economici, ma espongono il dente ad un rischio di frattura maggiore rispetto ad un restauro indiretto (corona protesica), Più è ampio il danno coronale e maggiore è il rischio di frattura.

I restauri indiretti (corone protesiche, intarsi ecc.) riducono sensibilmente il rischio di frattura dell’elemento dentario, richiedono almeno due sedute dal dentista per la loro realizzazione ed inoltre sono più costosi di una semplice otturazione.

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