Il legame fra denti e postura è ampiamente accertato.Una malocclusione può ripercuotersi negativamente su distretti corporei distanti, e questa correlazione interessa tutte le età, bambini inclusi.
Cosa sono la malocclusione e i disturbi temporo-mandibolari
Di malocclusione ne esistono vari tipi, tutti comprovanti l’importanza del rapporto fra denti e postura. Ovviamente spetta all’odontoiatra distinguere fra:
- malocclusione di I classe: i denti dell’arcata superiore sovrastano lievemente quelli dell’arcata inferiore. L’occlusione dei molari è corretta, ma possono verificarsi morso profondo, aperto oppure affollamento dentale;
- malocclusione di II classe: l’arcata mascellare sporge eccessivamente rispetto alla mandibolare, oppure questa risulta troppo minuta in proporzione alla prima;
- malocclusione di III classe: l’arcata superiore in questo caso è arretrata rispetto a quella inferiore, causando morso inverso.
I disturbi dell’ATM nascono da problemi muscolari/articolari della mascella o del menisco che riducono la normale mobilità dell’articolazione temporo-mandibolare. Normalmente, questa può scivolare lateralmente e in senso antero-posteriore. Bruxismo, malocclusioni, infezioni, edentulia, traumi, artrite e genetica possono però provocarne un deterioramento responsabile di problemi locali (rumori a scatto, mal di testa, dolorabilità dei muscoli masticatori) e sistemici (alterazioni posturali, rigidità del collo).
Come si diagnosticano malocclusione e ATM? Odontoiatra e gnatologo eseguono un esame obiettivo del cavo orale, un’analisi posturale ecefalometrica (è lo studio delle proporzioni fra componenti scheletriche, dentali e dei tessuti molli della testa), un’ortopanoramica e solitamente una TAC. In caso di bruxismo è utile un’elettromiografia dei muscoli masticatori, che indaga l’attività muscolare durante il sonno.
La postura fisiologica 
- occhi;
- muscoli della testa e del collo;
- piedi.
- mialgie;
- alterazioni dell’equilibrio;
- scoliosi, cifosi o lordosi (modifiche patologiche del normale allineamento della colonna vertebrale);
- cervicalgie;
- diminuzione della forza;
- cefalea tensiva.
Come lo stato dei denti influisce sulla postura
Più esattamente:
- la malocclusione di III classe genera un arretramento della testa rispetto alla posizione fisiologica. Il conseguente spostamento del baricentro e gli sforzi adattivi del corpo generano mialgie anche notevoli e cifosi.
- La malocclusione di II classe provoca al contrario un avanzamento della testa con adeguamento posturale (che ovviamente non permette il recupero della postura fisiologica) foriero di lordosi e, di nuovo, mialgie.
- Un’asimmetria laterale causa torsioni compensatorie che esitano in alterazione posturale, otalgie e cefalea tensiva;
- Un disturbo temporo-mandibolare (ATM), si ripercuote pesantemente sullo ioide, a sua volta responsabile di contrazioni patologiche ai fasci muscolari discendenti con ripercussioni su spalle e bacino.
Come interviene il dentista
- bite: è l’apparecchio che ammortizza l’attrito verticale fra denti, ideale per il bruxismo e come protezione nello sport, riuscendo in quest’ultimo caso a migliorare le performance atletiche, prova sicura della relazione fra denti e postura;
- placche occlusali: intervengono ripristinando la corretta funzione dei muscoli masticatori e posturali compromessi nei disturbi temporo-mandibolari;
- impianti e otturazioni: se la malocclusione deriva da edentulia o otturazioni mal eseguite la soluzione è una protesi di qualità nella prima oppure limatura/rifacimento dell’otturazione nelle seconde;
- apparecchi intercettivi: la prevenzione nei bambini è la prima soluzione per le malocclusioni. La terapia principe è l’apparecchio: mobile, fisso, invisibile secondo il caso. L’Invisalign è adatto anche per gli adulti;
- estrazione dentale: in primis dei denti del giudizio in presenza di eruzione incompleta o interferenza coi denti attigui;
- chirurgia: gli interventi invasivi sono riservati ai casi estremi, solitamente malformazioni congenite della mascella e/o mandibola non responsive all’apparecchio intercettivo;
- educazione alla salute dentale: in collaborazione coi genitori il pedodonzista supporta il bimbo ad abbandonare le abitudini scorrette responsabili di malocclusione: ciuccio, respirazione a bocca aperta, masticazione monolaterale, etc.