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Denti del giudizio che spingono: è vero che i denti si affollano oppure no?

I tuoi denti del giudizio sono storti e contemporaneamente i tuoi incisivi si stanno spostando? La vicina di casa ti ha detto che estraendoli risolveresti il problema? Scopriamo insieme se la storia dei denti del giudizio che spingono è una bufala o una realtà.

Il terzo molare, anche definito come dente del giudizio, è l’ultimo elemento dentario ad erompere nel nostro cavo orale.
La sua età di eruzione è assai variabile ma grossomodo si aggira tra i 20 e i 30 anni. A volte però, può capitare che anzichè erompere, resti incluso nell’osso.

Ma quando è “storto” o più in generale incluso, è davvero in grado di spingere e affollare i denti anteriori? Scopriamolo insieme.

Inclusione dentaria

Si definisce inclusione dentaria la mancata eruzione di un dente oltre i limiti fisiologici prefissati.

L’elemento dentario in questione può essere ricoperto interamente da osso (inclusione completa), o in parte da gengiva (inclusione parziale).

Quindi, in soldoni, un dente incluso è un dente che non è erotto eche è rimasto “ritenuto” nei tessuti sottostanti totalmente o parzialmente.

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Esempio di terzo molare incluso

I denti del giudizio sono gli elementi dentari che più vanno incontro a tale condizione, seguiti dai canini.

Molte volte, i terzi molari non sono solo inclusi nell’osso, ma sono anche
storti
.
Ciò, negli anni, ha portato alla credenza comune che possano spingere gli altri denti e determinare un affollamento dentario.

Probabilmente ti starai chiedendo per quale motivo siano proprio gli ultimi molari, soprattutto inferiori, ad avere questo tipo di condizione e a far soffrire moltissimi giovani. 

Cause di inclusione dei denti del giudizio

Le ragioni per cui tali denti restano ritenuti nell’osso, talvolta anche storti, è correlabile a due cause: 

  • cause di ordine embriologico;
  • cause di ordine anatomico.

Embriologicamente, il dente del giudizio, può originare da un germe indipendente oppure dal secondo molare.
Spesso, in quest’ultimo caso, si inclina e non trova spazio per erompere correttamente.

Ancora, l’eruzione dei denti del giudizio è condizionata dai vettori di crescita della mandibola, che possono orientare la direzione o lo sviluppo della radice in maniera più o meno favorevole.

In più, i denti suddetti, per poter spuntare in maniera idonea, sono soggetti ad un raddrizzamento fisiologico che prende il nome di “curva di raddrizzamento di Capdepont”.
Quando ci sono alterazioni di questo percorso, il terzo molare resta incluso e storto.

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Tra le cause anatomiche invece, banalmente figura la carenza di spazio. Ovvero l’arcata è troppo piccola e il dente non riesce ad erompere.

Denti del giudizio che spingono: chiariamo le idee

Capita sempre più frequentemente che, numerosi pazienti, dopo essersi malinformati online o dopo aver parlato con la vicina di casa, si rechino agli studi odontoiatrici già intenzionati voler estrarre tutti e 4 i denti del giudizio.

“Sono stati loro a spostare gli incisivi“; “sono i denti del giudizio che spingono ad avermi fatto tornare dopo l’apparecchio tutto come prima“.
Sono solo alcune delle frasi che si è soliti sentire.

In realtà, com’è possibile che due denti del giudizio riescano ad avere effetti così massicci sugli incisivi centrali, quando a separarli ci sono nientemeno che sei denti (secondo e primo molare, secondo e primo premolare, canino e incisivo laterale), assieme ai loro relativi complessi parodontali (e quindi legamento e osso)?

Dente-del-giudizio-Termoli

Inoltre, per quale motivo solo i denti del giudizio dovrebbero avere tutta questa propulsione in avanti?

I denti hanno origini embriologiche e meccanismi di eruzione praticamente sovrapponibili, non c’è motivo per cui solo i terzi molari producano una “spinta”, e non invece gli altri, che pure sono più “vicini” agli incisivi.

Il parere della letteratura

La credenza che i denti del giudizio spingano e che siano in grado di storcere gli altri denti è dunque assolutamente ingiustificata.

Difatti, non sono nè in grado di spostare denti, nè in grado di riaffollarli dopo l’apparecchio. 

Questi spostamenti sono quindi imputabili ad altre cause e vanno ricercati altrove.

Se il tuo dentista ti ha detto il contrario e ti ha proposto di estrarli, non va ugualmente creduto. A tal proposito non esistono pareri o opinioni, ma a parlare è la letteratura scientifica.

Esperimenti, prove sperimentali e studi clinici, raccolti in revisioni sistematiche dimostrano difatti che non c’è un rapporto di causa-effetto tra i denti del giudizio e l’affollamento o la recidiva ortodontica.

Denti del giudizio inclusi: quando vanno estratti? Scopriamolo insieme

I tuoi amici e colleghi stanno quasi tutti soffrendo per colpa dei denti del giudizio? Temi di poter essere la prossima “vittima” alla quale verranno estratti? In realtà, avere i denti del giudizio inclusi non vuol dire necessariamente che si debba ricorrere all’estrazione. Scopriamo insieme il perchè.

Il terzo molare, anche definito come dente del giudizio, è l’ultimo elemento dentario ad erompere nel nostro cavo orale. La sua età di eruzione è assai variabile ma grossomodo si aggira tra i 20 e i 30 anni. A volte però, può capitare che anzichè erompere, restino inclusi nell’osso.


Inclusione dentaria

Si definisce inclusione dentaria la mancata eruzione in cavità orale di un dente oltre i limiti fisiologici prefissati. L’elemento dentario in questione può essere ricoperto interamente da osso (inclusione completa), o in parte da mucosa (inclusione parziale). Quindi, in soldoni, un dente incluso è un dente che non è erotto e che è rimasto “ritenuto” nei tessuti sottostanti.

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Esempio di terzo molare incluso

I denti del giudizio sono gli elementi dentari che più vanno incontro a tale condizione, seguiti dai canini.

Probabilmente ti starai già preoccupando perchè guardandoti allo specchio non vedi nella tua bocca i tuoi terzi molari. In realtà, non vedere il proprio dente nel cavo orale non vuol dire assolutamente nulla in quanto potrebbe esservi un quadro di agenesia.

Agenesia dei denti del giudizio: solo per pochi eletti

Magari tu lettore non hai mai visto o avuto problemi ai terzi molari semplicemente perchè non li hai mai avuti. L’agenesia di un elemento dentario sta a significare che quel dente non c’è mai stato perchè non si è mai formato. Potresti accorgertene anche solo da una radiografia panoramica, ma da cosa è dovuto esattamente? In realtà, questa assenza dei denti del giudizio nella nostra bocca rappresenta l’adattamento della razza umana alla civilizzazione. Nell’evoluzione dei primati si è verificata una riduzione del numero e delle dimensioni dei denti. Attualmente nella specie umana i terzi molari sono spesso mancanti e ciò rappresenta un’ulteriore riduzione in atto.  La relativa frequenza di agenesie degli incisivi laterali e dei secondi premolari sta ad indicare una nuova tendenza evolutiva.

L’agenesia dei terzi molari inferiori è possibile diagnosticarla tramite esame radiografico a meno che il paziente non riferisca che quei denti non ci sono perchè sono stati estratti.

I mammiferi primitivi, nostri antenati, avevano tre incisivi anzichè due e quattro premolari anzichè due. Tuttavia, lo sviluppo delle società moderne e il passaggio da un’alimentazione agricola ad una decisamente più morbida, ha determinato, nel corso dell’evoluzione, uno sviluppo inferiore dell’apparato masticatorio con una diminuzione del numero dei denti che oggigiorno coinvolge anche i terzi molari. Difatti, un cavo orale efficiente era necessario per mangiare cibi crudi, parzialmente cotti o di origine vegetale. In definitiva i denti, nel contesto della civilizzazione moderna, servono sempre meno.

Avere l’agenesia di un dente del giudizio non è però da considerarsi un male. Il cavo orale, difatti, man mano che ci si avvicina agli ultimi denti si restringe sempre di più, di conseguenza i terzi molari sono piuttosto ininfluenti per la masticazione.

Ma i denti del giudizio inclusi sono denti che vanno estratti?

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Come già accennato, tramite una radiografia panoramica è possibile stabilire se effettivamente quel dente non c’è perchè è incluso o perchè si ha l’agenesia. Appurata la diagnosi di inclusione la tipica reazione dei pazienti è un senso di sconforto generale, in quanto temono che si debba ricorrere all’estrazione. Tale malessere risulta ancora più amplificato se quel dente incluso è magari inclinato e non dritto.

Tuttavia, i denti del giudizio inclusi non vanno sempre estratti. Anzi, teoricamente potrebbero anche rimanere silenti e indisturbati per tutta la vita. In tal caso è possibile lasciarli in sede, monitorando tramite visite periodiche la situazione. È chiaro che, se per un motivo o per un altro, quel dente dovesse essere colonizzato dai microbi, causando più o meno sporadici episodi di arrossamento gengivale, sanguinamento e dolore, potrebbe trattarsi di pericoronarite. In questa circostanza, per via del processo infiammatorio in atto, potrebbe essere indicata l’estrazione dell’elemento dentario.

Un’importante precisazione è che la credenza che i denti del giudizio inclusi possano disallineare i denti è profondamente errata. Difatti, numerosi studi scientifici presenti in letteratura dimostrano che non c’è alcuna relazione causa-effetto con l’affollamento. Alla luce di ciò, eseguire l’estrazione di terzi molari incriminati di un’ipotetico affollamento è assolutamente fuori luogo.


In conclusione, la gestione clinica di denti del giudizio inclusi va valutata da caso a caso. Un’accurata analisi da parte del proprio Odontoiatra risulta necessaria al fine di capire se la situazione può essere tenuta sotto controllo o se sono necessarie misure aggiuntive.