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Dimentica la protesi mobile ! Torna a sorridere grazie all’implantologia

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L’edentulia totale, ossia la mancanza di tutti i denti in una o in entrambe le arcate rappresenta per molti un importante problema a livello estetico e psicologico ma, anche e soprattutto, a livello funzionale; basti pensare alle difficoltà nella semplice masticazione. Non a caso, chi ne soffre, è spesso costretto a una dieta fatta quasi unicamente di cibi liquidi/morbidi.

Con il passare degli anni, inoltre, l’edentulia totale determina un riassorbimento dell’osso mascellare, che, assottigliandosi, può causare, tra l’altro, modifiche vere e proprie del profilo facciale.

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La riabilitazione delle funzioni orali deve. quindi, significare per il paziente

  • soddisfazione
  • facilità di adattamento
  • funzionalità masticatoria
  • autostima
  • miglioramento estetico
  • migliore qualità della vita e nei rapporti sociali

E questo i portatori di protesi mobile, perennemente preoccupati della sua instabilità, lo sanno bene.

La mancanza di diversi denti può essere quindi felicemente risolta facendo ricorso all’implantologia moderna

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protesi mobile ancorata agli impianti: l’alternativa più semplice e spesso anche la più conveniente per il trattamento implantare del paziente edentulo. Questo tipo di impianto è indicato soprattutto per i pazienti che già portano una protesi ma insoddisfatti della sua tenuta. Naturalmente la protesi va comunque tolta e pulita dopo i pasti, ma la buona tenuta offre una piacevole sensazione di sicurezza e, in confronto ad una normale dentiera, offre un comfort di masticazione di gran lunga superiore.

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Toronto Bridge (All on 4)

ossia una protesi fissa su impianti che ripristina i denti mancanti dell’intera arcata : soluzione migliore per stabilità, funzionalità, gestione nel tempo e che risulta in grado di eguagliare in aspetto e sensazione i denti naturali.

Rispetto alla protesi mobile, infatti, gli impianti offrono diversi vantaggi nella vita di tutti i giorni :

Denti fissi che non rischiano di cadere creando disagio o imbarazzo

Palato libero per poter parlare e mangiare senza problemi;

Maggiore capacità masticatoria;

Supporto dei tessuti attorno alla bocca per un aspetto più giovanile del viso;

Nessuna necessità di adesivi, né di rimuovere la protesi durante le ore notturne

Implantologia Termoli Cordisco Fabio

COME EDUCARE IL BAMBINO GIA’ DA PICCOLO A PRENDERSI CURA DEL CAVO ORALE.

fabiocordisco.it

La prima visita da qualunque medico genera ansia nel bambino; chi sarà mai quel signore o quella signora con il camice bianco? Perchè la mamma, il papà, la nonna sono così nervosi mentre mi accompagnano?

Certamente il cavo orale, zona ad elevata sensibilità, gioca un ruolo fondamentale per la psiche del bambino: non è un caso se tutti gli oggetti che il bimbo, in tenera età, maneggia con le mani finiscono anche in bocca, proprio per la sensibilità che questo organo reca con sè. Diviene un mezzo per conoscere il mondo; per conseguenza il bimbo è assai allarmato non appena gli si propone di aprire la bocca e, con strumenti a lui non noti, si cerca di osservarne l’interno.

Tutto questo contesto viene poi enfatizzato dai genitori, a loro volta portatori di paure e apprensioni frutto delle precedenti esperienze più o meno fortunate.

TRE, CINQUE E SEI.

Come non iniziare un circolo negativo? Si potrebbe sintetizzarlo con tre, cinque, sei, ovvero le età fondamentali per iniziare un rapporto professionale con l’odontostomatologo. Il modo è assai semplice e il primo passo spetta sempre ai genitori.

Il bimbo, non appena compaiono i primi dentinI da latte, deve essere educato a spazzolarli, per gioco e senza finalità, con spazzolini morbidi e piccoli. In tal modo il contatto con oggetti esterni al cavo orale renderà per il piccolo il fatto familiare; ovrà diventare un’abitudine nel corso di tutta la vita, dobbiamo farlo divenire da subito una consuetudine.

All’età di tre anni è bene fare una prima visita odontoiatrica, logicamente in ambienti protetti, con la presenza dei genitori, avendo cura che questo primo incontro sia un gioco e non un triste rituale foriero di dolori e sofferenze.Solo in questo modo sarà possibile incentivare il futuro ragazzo a sottoporsi a tutte le manovre preventive professionali indispensabili per mantenere una corretta salute dentale. Dopo la prima visita, le scadenze possono essere annuali o, prudenzialmente, semestrali.

I cinque anni risultano essere una base fondamentale per l’evoluzione futura; a quell’età tutti i denti da latte (denti decidui) sono presenti nel cavo orale del bambino.Si può apprezzare il tipo di chiusura (occlusione) che il bambino ha, si possono verificare eventuali danni provocati dalle cosiddette abitudini viziate, la prima tra tutte il succhiamento del dito o del ciuccio.In questa fase, soprattutto se il rapporto tra odontoiatra e bambino si è consolidato, sarà possibile progettare interventi, nel caso si rendano necessari, per instaurare programmi preventivi di correzione dello sviluppo dei mascellari: l’ortodonzia precoce che tende a intercettare un potenziale sviluppo negativo delle ossa mascellari. In questa fase le ossa dei piccoli sono particolarmente plastiche e un modesto intervento, con una durata temporale anche ridotta, può correggere malposizioni ossee e dentali assai gravi.

Una risoluzione a questa età può far risparmiare cure ben più complesse in età più avanzata.

Sempre intorno ai cinque anni si può apprezzare il rischio di carie del bambino; la presenza di carie denuncerà un rischio più o meno marcato e sarà importante instaurare dei programmi preventivi adeguati affinchè non si moltiplichino, particolarmente negli anni immediatamente successivi, quando usciranno i primi molari, ovvero i primi denti permanenti. Al fine di evitare l’insorgenza di carie di questi denti, opportuni programmi preventivi domiciliari e professionali, sigillature dei solchi dei denti permanenti, dovranno essere messi in atto per evitare che il numero di carie si moltiplichi e il dentista diventi uno spauracchio e non un professionista con cui condividere un percorso di vita volto a mantenere la miglior salute orale possibile.

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Costo Impianto Dentale: tutto quello che devi sapere

Devi sostituire uno o più denti? Allora il costo impianto dentale è fra le domande che ti stai ponendo.

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Devi fare un intervento di implantologia dal tuo dentista di fiduccia è innegabile che la spesa inciderà sul tuo budget, mentre un professionista che pubblicizza un listino prezzi stracciato, all’apparenza, infierirà molto meno.
Ma l’intervento di implantologia eseguito dal secondo avrà la stessa percentuale di successo di quello effettuato dal primo?
E l’impianto dentale avrà la medesima durata?

Uno slogan veritiero e illuminante potrebbe parafrasare quello sui diamanti: un impianto dentale è per sempre (o quasi). Oggi molto diffuso, questo dispositivo medico-chirurgico ha quasi completamente soppiantato le protesi mobili di un tempo, popolarmente conosciute come dentiere. Dalla sua, ha il grande pregio di sostituire la radice naturale del dente offrendo resistenza e prestazioni meccaniche di ottimo livello. Con un impianto di qualità si può masticare tranquillamente, senza contare che supporta una corona dentale del tutto simile a un dente naturale, salvaguardando al 100% l’estetica del sorriso.

Una manna dal cielo per chi è afflitto da edentulia, ma c’è un ma. Perché tutto fili lisci, è indispensabile che il dispositivo sia di qualità certificata e che il dentista implantologo sia esperto e competente. Il rischio, altrimenti, è quello di un insuccesso. In pratica, l’impianto non si integra adeguatamente con l’osso e dovrà essere rimosso. Non solo. Anche dopo diverso tempo può manifestarsi una perimplantite. Si tratta di un’infezione nella sede d’impianto che ne rende necessaria l’asportazione. Si verifica in assenza di un’adeguata igiene orale, in particolare se fumi, ma anche qualora l’intervento di implantologia sia eseguito in condizioni non sterili oppure, di nuovo, se è di materiale scadente.

Un manufatto scadente e un odontoiatra poco competente d’altro canto quadruplicano la percentuale di insuccessi.

E magari hai speso persino di più che da un dentista bravo … Com’è possibile? Semplice: scorporando le voci di spesa. Perno corona, che nella tua bocca formano un tutt’uno, nel preventivo vengono separate, così il prezzo ti sembra conveniente, salvo poi dover sborsare anche i soldi per la capsula
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Impianto dentale: cos’è?

Il costo impianto dentale di un brand affidabile  che sembra esoso a molti pazienti, è motivato. Per spiegarti perché, approfondiamo la conoscenza di questo dispositivo.

Caratteristiche generali

 L’impianto dentale è una radice artificiale progettata per rimpiazzare quella/e naturale/i. È composta da un perno, detto fixture, e dall’abutment, il moncone di raccordo che rappresenta la struttura portante della corona dentale artificiale. La fixture ha la forma di una vite conica o cilindrica, filettata, con superficie ruvida. Filettatura e asperità aumentano la superficie di contatto, favorendo l’osteointegrazione. Si tratta del processo biologico nel quale il materiale estraneo dell’impianto arriva a integrarsi con l’osso nel quale è inserito. Perché questo avvenga occorre un materiale biocompatibile che non crei problemi di allergie e rigetto. Quelli utilizzati sono:
  • titanio
  • lega zirconio-titanio
  • biossido di zirconio (zirconia)
Il titanio è il più usato. I suoi vantaggi sono l’eccellente biocompatibilità e la robustezza, indispensabile per sopportare il carico masticatorio. Le esigenze estetiche hanno però favorito anche l’implementazione di impianti, altrettanto biocompatibili, in materiali bianchi.  La resa estetica, in particolare, è fondamentale nei denti anteriori, e occorre tenerne conto preventivando una futura, potenziale recessione gengivale, frequente con l’avanzare dell’età. Per questo oggi vediamo anche impianti in zirconia o in titanio-zirconio.

Le fixture non sono tutte uguali. Variano per dimensioni, filettatura, attacco, in modo da poter rispondere alle diverse esigenze anatomiche del paziente. A un occhio profano tali variazioni sembreranno irrilevanti, ma non è così. Da quelle “minime” disuguaglianze deriva la probabilità di riuscita dell’impianto. I brand leader del settore investono grandi risorse per creare fixture sempre più vicine alla perfezione. I risultati ci sono: gli insuccessi sono sempre più rari e il comfort del paziente sempre maggiore.

Analogo discorso per l’abutment.  Quelli più recenti sono solitamente a connessione interna, ossia hanno un diametro inferiore rispetto alla fixture perché, si è notato, aderiscono in modo più efficiente alla gengiva. Il moncone non è necessariamente dello stesso materiale del perno. Oggi spesso si preferisce la zirconia perché bianca.

Infine, la corona o la protesi. E’ la parte visibile del dente artificiale e può essere in ceramica, zirconia, zirconia-ceramica o metallo-ceramica. Quest’ultima costa meno ma è pesante e antiestetica.

Attenzione, quindi, al preventivo del centro odontoiatrico   magari low cost, al quale ti sei rivolto. Se economico, potresti trovarti in bocca un manufatto che difficilmente ti accontenterà.

Tipologie di impianti dentali

Il costo impianto dentale è poi in funzione della tipologia d’impianto. Per ogni esigenza c’è una specifica tipologia. E’ importante che l’implantologo sia un dentista onesto ed esperto per aiutare il paziente a scegliere al meglio.

Impianto dentale a carico immediato

L’implantologia a carico immediato è sempre più diffusa. Tale definizione si riferisce al fatto che l’intervento di implantologia può seguire a breve l’estrazione dei denti. Le tecniche attualipermettono addirittura di eseguire l’intervento nella medesima seduta dell’estrazione, senza incisione gengivale. In tal modo, si limita il rischio di riassorbimento osseo e la convalescenza ha tempi molto contenuti. Ulteriore, fondamentale buona notizia è il fatto di poter inserire immediatamente le corone provvisorie.

In anni recenti hanno preso campo in particolaregli impianti All on Four All on Six. Risolvono il problema di un’edentulia totale con l’inserimento di un numero ridotto di impianti per arcata, ossia 4 (All on Four), o 6 (All on Six). La tecnica innovativa ne che sta alla base è l’inserimento obliquo delle fixture nell’osso mandibolare o mascellare. Questo aumenta la superficie di contatto e di appoggio, offrendo uno straordinario rapporto numero di impianti/stabilità. La possibilità di ricorrere alla chirurgia implantare guidata, con l’utilizzo della dima, permette attualmente di eseguire gli interventi con estrema precisione e minore invasività.

Quando si adotta un impianto All on Four/Six? In generale, in tutti quei casi dove la quantità di osso in sede di impianto è sufficiente e di buona qualità, in grado di mantenere adeguata stabilità durante il carico masticatorio, e non convenga conservare denti e radici naturali.  Il costo complessivo è lievemente minore rispetto a un impianto tradizionale.

Impianto dentale a carico differito

Gli impianti tradizionali o a carico differito viceversa prevedono tempistiche dilatate. Ancora più se occorre effettuare la rigenerazione ossea dentale guidata (talvolta necessaria anche per il carico immediato) oppure l’utilizzo di innesti ossei. Questi ultimi prevedono l’uso di tessuto osseo del paziente, ossia autologo, oppure di origine animale. Inutile dirlo, queste procedure hanno un costo. Se sono necessarie è ben giustificato, ovviamente. Talvolta, però, vengono proposte a pazienti che non ne hanno affatto bisogno. Come sempre, è quindi consigliabile affidarsi a un dentista onesto.

L’impianto a carico differito è bifasico. Inizialmente si inserisce l’impianto e si attende che avvenga un’adeguata osteointegrazione. Questa fase non prevede l’inserimento della corona, neppure provvisoria. La medesima sarà messa in sede solo nella seconda fase, dopo un arco di tempo variabile in funzione del singolo caso. Da considerare, inoltre, che lo stesso impianto non viene mai inserito nell’immediato dopo l’estrazione, occorrono circa 2-4 mesi di intervallo.

Quando preferire questa tipologia d’impianto? In linea di massimo se la quantità/qualità dell’osso non è sufficiente per un impianto a carico immediato (che usa fixture più lunghe), per impianti singoli e laterali. Il costo impianto dentale può essere lievemente superiore rispetto a quelli a carico immediato.

Mini-impianto

Anche detto mini-vite, è un dispositivo di dimensioni ridotte che stabilizza la protesi mobile con un particolare sistema di ancoraggio elastico. Si può utilizzare  sia per protesi totali che parziali, come ancoraggio per i provvisori e  perfino nel caso l’osso sia molto scarso. Ha un costo modesto.

Implantologia: vantaggi e svantaggi

I vantaggi dell’implantologia sono importanti:
  • risultato estetico eccellente;
  • durata, che può prolungarsi vita natural durante;
  • pieno recupero della funzione masticatoria;
  • prevenzione del riassorbimento osseo e conseguenti modifiche negative alla morfologia del viso.
Gli svantaggi invece sono rappresentati da:
  • costo impianto dentale maggiore di quello di una protesi mobile;
  • controindicazione assoluta nell’età evolutiva;
  • alcune condizioni patologiche (immunodeficienza, cirrosi epatica, insufficienza renale, patologie autoimmuni, gravi malattie ossee) costituiscono controindicazione permanente;
  • chemioterapia e infarto sono invece controindicazioni temporanee (occorre attendere un lasso di tempo stabilito dal medico);
  • uso di bifosfonati.

 

Passaporto implantare: cos’è e perché è importante

Perché i migliori dentisti rilasciano il passaporto implantare e altri nemmeno lo menzionano? Semplice, perché tale documento contiene informazioni che attestano la qualità dell’impianto dentale. Se questa manca, è comprensibile che l’odontoiatra non ne faccia cenno (e che tu devi preoccuparti). Esattamente, il passaporto contiene:
  • dati del fabbricante;
  • lotto di fabbricazione;
  • tipologia e dimensioni dell’impianto;
  • posizione del dispositivo;
  • dati dello studio dentistico;
  • data dell’intervento;
  • dichiarazione di originalità dei componenti utilizzati;
  • materiali utilizzati.
Nell’infelice ipotesi che occorra intervenire nuovamente su un impianto dentale, il passaporto implantare è un supporto indispensabile per capire come operare. Conservalo sempre.

Dentista implantologo: quanto contano l’abilità e l’esperienza?

Il costo impianto dentale non è il solo fattore che devi considerare. Per la riuscita duratura di un intervento è altrettanto fondamentale la professionalità e la scrupolosità del dentista implantologo. Suo compito è valutare se, quando e come effettuarlo, la tecnica da impiegare, la tipologia di impianto da usare, per esempio. Inoltre dovrà essere attento e competente anche nel gestire eventuali problematiche post-intervento.

Non meno importante, deve fornire al paziente adeguate istruzioni pre/post seduta, ad esempio relative all’igiene dentale professionale, per conservare nel tempo l’impianto. Infine, deve avvalersi della collaborazione di un laboratorio all’altezza: chi prepara la corona/protesi è l’odontotecnico. La remunerazione di questi incide sulla qualità del lavoro e sul prezzo finale a tuo carico. E posso assicurarti che i 2 valori sono allineati!

Insomma, se scegli pensando al prezzo, ecco alcune probabili conseguenze:

  • imperfetto posizionamento dell’impianto (con successiva rimozione);
  • infezioni, per mancato rispetto delle norme igieniche durante l’intervento;
  • scelta sbagliata della tipologia d’impianto (es. a carico immediato in presenza di osso fragile);
  • mancato rispetto dei tempi di guarigione, con inserimento precoce dell’impianto dopo l’estrazione o della successiva corona (risultato: fallimento assicurato).

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Protesi sugli impianti, cosa sono e come sceglierle

Gli impianti fungono da pilastri per corone singole, ponti ed arcate complete, oppure possono essere utilizzati per stabilizzare protesi removibili tramite sistemi reversibili di ancoraggio. Questo trattamento assicura funzionalità, estetica e durata nel tempo. Per garantire ai denti la giusta igiene orale e manutenzione bisogna scegliere con attenzione il proprio dentista.

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Le protesi sugli impianti dentali rappresentano una soluzione molto utilizzata in odontoiatria per sopperire alla mancanza di uno o più denti. Una delle cause più comuni che provoca la perdita dei denti è la carie che, se non viene curata adeguatamente, rischia di attaccare i denti fino a farli cadere. Altro nemico dell’igiene orale è la piorrea, un’infezione che colpisce l’osso del dente fino a farlo cadere. La prevenzione ed i controlli periodici presso uno studio dentistico sono d’obbligo per curare la salute dei tuoi denti.

Protesi sugli impianti: materiale e tipologie

Le corone singole, ponti o riabilitazioni complete sono tra le protesi più diffuse dal dentista. I materiali principalmente utilizzati per questi specifici interventi sono lo zirconio-ceramica, il disilicato-ceramica e il monolitico.
Lo zirconio è una ceramica molto dura e resistente che per le sue peculiari caratteristiche può essere paragonata ai metalli. Lo zirconio assicura una migliore estetica ed una migliore biocompatibilità poiché è privo di metalli. I prodotti in zirconio vengono realizzati nelle unità di fresatura automatizzate controllate tramite il computer (CAD-CAM). Lo zirconio può essere utilizzato per realizzare ponti senza metallo oppure corone intere in zirconio trasparente. Inoltre, assicura un colore simile a quello dei denti e non nuoce alle gengive.
Il disilicato di litio è una ceramica che assicura una notevole resistenza alle forze masticatorie e all’abrasione. La cementazione del disilicato generalmente avviene per adesione, perché l’elemento artificiale si consolida perfettamente col dente naturale assicurando un eccellente effetto cromatico.
La zirconia monolitica è una corona fatta completamente in zirconio. L’ossido di zirconio è un ossido di metallo caratterizzato dal colore bianco, che quindi si integra perfettamente con la colorazione della dentatura assicurando un’ottima estetica. Risulta estremamene resistente da un punto di vista meccanico e garantisce una lunga durata nel tempo. La corona in zirconio monolotica viene realizzata tramite la fresatura da un blocco di ossido di zirconio con metodologia CAD-CAM.

Protesi Toronto Bridge per Riabilitazione Complete

La protesi Toronto Bridge è la scelta ideale per quei pazienti che devono sostituire l’intera arcata dentale superiore o inferiore. Si tratta di una protesi mobile totale composta da 12 denti in ceramica che viene fissata attraverso monconi ad impianti dentali osteointegrati in titanio. Il Toronto Bridge è una protesi fissa applicata ed assicurata alla parte protesica staccata emergente dalla gengiva tramite avvitamento. La caratteristica principale del Toronto Bridge è il fatto che gli impianti dentali necessari sono meno rispetto ai denti che mancano. Questa soluzione riduce i tempi di applicazione ed offre numerosi vantaggi relativi ai materiali, ai costi ed all’estetica.
La protesi è caratterizzata da una flangia rosa che risolve alcuni dei principali problemi estetici della bocca. Ecco i principali vantaggi:

  • La protesi sopperisce all’eventuale mancanza di osso ed evita il cosiddetto “sorriso equino” caratterizzato da denti lunghi
  • La protesi risulta estremamente salda in bocca poiché è ben ancorata agli impianti osteointegrati
  • Viene migliorato il prognatismo mandibolare attraverso una estrusione funzionale della mandibola.

All-on-four e All-on-six

All-on-four e All-on-six sono tecniche di implantologia innovative capaci di risolvere con un intervento poco invasivo le problematiche estetiche o funzionali di chi ha perso i denti. La mancanza di denti provoca fastidiosi problemi che riguardano soprattutto la masticazione e l’occlusione. Chi soffre di questi problemi deve ricorrere ad una dieta fatta quasi esclusivamente di cibi morbidi. La mancanza dei denti col passare degli anni inoltre determina un riassorbimento dell’osso mascellare, che si assottiglia e causa addirittura modifiche del profilo facciale.
La mancanza di diversi denti può essere risolta in maniera rapida collocando quattro impianti (All-on-four) o in alcuni casi sei impianti (All-on-six) in specifici punti della bocca. Due di essi vengono posizionati in verticale nei settori frontali e gli altri due (o quattro) inclinati nelle zone dei premolari.

Overdenture

L’overdenture è una protesi dentale rimovibile applicabile su 2 o 4 impianti che prevede l’inserimento di un pilastro in titanio nell’osso mascellare, in grado di rigenerarsi intorno alla protesi. Questa tecnica è più economica rispetto al Toronto Bridge ma, pur basandosi su una protesi mobile, assicura una stabilità eccellente simile alla protesi fissa.
L’overdenture è una protesi removibile in resina e rinforzata in metallo, adatta per quei pazienti che hanno già perso o stanno perdendo gran parte dei denti e per i pazienti portatori di protesi particolarmente instabili. Le protesi overdenture vengono ancorate ad impianti dentali realizzati in titanio, supportati all’interno da attacchi speciali (femmine) che vengono alloggiati in attacchi speciali (maschi) collocati sulle estremità degli impianti. Tali collegamenti possono avere una forma di una sfera o ancorati ad una barra.

L’overdenture assicura una lunga serie di vantaggi:

  • Le procedure per l’installazione sono poco invasive
  • La pulizia risulta molto facile e veloce
  • I tempi di guarigione sono notevolmente ridotti
  • Le protesi mobili sono stabili, solide ed assicurano un’ottima estetica
  • La protesi superiore è priva di palato
  • La migliore masticazione favorisce una migliore digestione
  • Viene migliorato il modo di parlare infondendo maggiore sicurezza nel paziente
  • I costi sono piuttosto ridotti.

 

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Quando compri il dentifricio fai attenzione all’R.D.A.

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L’R.D.A. è un indice molto importante che deve essere assolutamente noto quando si utilizza un dentifricio.

Cos’è l’R.D.A.?

È l’acronimo di Relative Dentin Abrasivity ed indica il grado di abrasività del dentifricio. Maggiore sarà il grado di abrasività del dentifricio e maggiore sarà il potere pulente dello stesso nella disgregazione della placca batterica.

Una sostanza abrasiva, se da un lato aumenta l’efficacia pulente, dall’altro è considerata potenzialmente lesiva per denti e gengive. Infatti la pressione dello spazzolino (se non controllata) unita all’azione abrasiva di un dentifricio, a lungo andare, possono determinare conseguenze irreversibili per i tessuti orali.

Bisogna fare molta attenzione perché non sempre il dentifricio riporta l’indice di abrasività, pertanto è necessario chiedere ad un esperto del cavo orale se il prodotto è adatto alla propria condizione orale.

Conoscere il valore di R.D.A. non è sufficiente, è necessario infatti confrontarlo con una scala di riferimento stabilita dell’American Dental Association (A.D.A), che ha suddiviso il grado di abrasività in:

  • Valore Basso: RDA< 50
  • Valore Medio: RDA 50-90
  • Valore Alto: RDA > 90

In caso di sensibilità dentinale è necessario prestare molta attenzione all’RDA, perché un dentifricio molto abrasivo può aggravare ulteriormente i sintomi della sensibilità ai denti; in questi casi è consigliato un dentifricio con RDA inferiore al valore minimo (RDA<50).

I dentifrici con un RDA superiore a 90 devono essere utilizzati con moderazione e con particolare attenzione, controllando sempre pressione esercitata in fase di spazzolamento e l’utilizzo nel tempo.fabiocordisco.it.jpg

Lettera aperta a tutti i nonni

Cari Nonni,

Il vostro supporto per la crescita dei nostri figli e per la nostra sopravvivenza a questa fantastica esperienza che è l’essere genitori è fondamentale. Vi trovate in una condizione privilegiata potendo dare ai nipoti lo stesso amore (se non di più) che avete dato a noi figli senza però la responsabilità di chi deve educare. Questo, come sapete bene, alle volte porta a qualche vizio… il più delle volte innocente.

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Gli americani hanno l’abitudine di dare un nome a qualsiasi cosa e qualche hanno fa’ hanno coniato il termine “Grandparents’ decay” ossia “carie da nonni”. Questo “nuovo tipo di carie” origina dall’affetto che i nonni dimostrano ai nipoti attraverso caramelle, merendine, succhi di frutta industriali e cibi zuccherati di varia natura. Cari nonni, gli zuccheri sono un grande pericolo per i denti, e se vogliamo ridurre il rischio di carie dobbiamo fare attenzione; una sola preghiera: meno zuccheri e più spazzolino per un sorriso sano e sereno, proprio quello che voi desiderate per i vostri nipoti. E se già lo fate GRAZIE!!! Per evitare la carie bisogna lavorare in squadra il dentista pediatrico da solo non basta, serve l’aiuto di tutta la famiglia per vincere!!!

Le otturazioni in amalgama sono pericolose?L’amalgama dentaria è composta da Mercurio, Argento, Stagno, Rame e Zinco

Una otturazione in amalgama contiene mediamente 440 mg di Mercurio e può rilasciare ogni giorno parte di questo mercurio per fenomeni di abrasione (durante la masticazione), corrosione e disgregazione elettrolitica all’interno della cavità orale. I sali dei cibi, le acque gassate, gli acidi alimentari incrementano ulteriormente la disgregazione delle amalgame. Il mercurio rilasciato parzialmente si deposita nei tessuti cellulari oppure viene eliminato attraverso le urine e le feci che inevitabilmente andranno ad inquinare l’ambiente.
Il mercurio può essere posto in relazione a tossicità cellulare, neurotossicità con conseguenti malattie neurodegenerative, immunotossicità, danni a carico del sistema endocrino, rischi relativi alla fertilità e allo sviluppo embrionale. In Svezia, Danimarca e Norvegia è bandito l’uso delle amalgame. In Italia è solamente controindicata nelle donne incinte e nei bambini. Non voglio ulteriormente divulgarmi sui motivi per cui il mercurio è chiaramente tossico perché ci sono sul web tanti siti specifici che ne parlano in maniera chiara e dettagliata. Questo articolo vuole essere solo un ausilio per tutti quei pazienti che ritengono l’amalgama un prodotto nocivo per la salute e che pertanto vorrebbero avere dei consigli su come rimuoverle senza dover necessariamente respirare ed ingerire polveri di mercurio. Anch’io sono d’accordo sulla tossicità delle otturazioni in amalgama e sulla necessità di doverle rimuovere e ritengo assurdo, nonostante l’enorme quantità d’informazione veicolate, che ci siano ancor oggi dei colleghi che sistematicamente ne facciano ancora uso; ancor più grave è che i governi consentano ancora che ciò avvenga.

INFO PER MAMME E BIMBI

Pedodonzia: qualche risposta alle domande più frequenti delle mamme :

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1) Perche’ sono importanti i dentini da latte?
Spesso c’è una convinzione, da parte dei genitori, che i dentini da latte non siano poi così importanti perchè provvisori.
Invece sono importantissimi perchè:
1. Conservano lo spazio per i successivi denti permanenti
2. Insieme alla lingua intervengono nella crescita’ mandibolare e mascellare
3. Sono una chiave importante nel corretto sviluppo del linguaggio e della fonazione
4. Se correttamente sviluppati danno una positiva immagine di se’

2) Quando iniziare a pulire i dentini da latte, e come?
Da 0 mesi all’eruzione del primo dentino bisogna cominciare a pulire le gengive del bimbo con una garzina inumidita, possibilmente dopo ogni poppata.
Successivamente, all’arrivo del primo dentino, si può cominciare a spazzolarlo con lo spazzolino appositamente studiato per i piccini, senza uso di dentifricio, con un movimento delicato dalla gengiva al dente.
Con l’arrivo dei premolari e molari da latte (attorno ai 24 mesi) oltre al movimento verticale (sempre dalla gengiva al dente, mai l’opposto) si aggiungono i movimenti “avanti-indietro” sulla superficie masticatoria (proprio dove nascono le prime carie), cercando di allontanare qualsiasi residuo alimentare dai solchi del dente.
Lavare i propri denti dopo ogni pasto principale, dando così il buon esempio, è una regola che vale per tutta la famiglia. Appena il bimbo/a è in grado di sputare, si può iniziare con l’uso del dentifricio specifico per l’età del bimbo, privo di fluoro (attenzione: la quantità del dentifricio deve essere pari ad una piccola lenticchia).

3) Come prevenire la carie nei bambini?
La regola d’oro è una corretta igiene orale dopo ogni pasto principale, riducendo al minimo i fuoripasto fatti di merendine, dolci, succhi di frutta, bevande zuccherate e caramelle gommose. Previlegiare viceversa la frutta e la verdura fresca! Comunque se è vero che gli zuccheri semplici (contenuti nelle bibite gassate, dolciumi, succhi di frutta, zucchero da tavola, miele etc.) vengono rapidamente utilizzati dalla flora batterica, è altrettanto vero che alimenti contenenti carboidrati complessi (pasta, pane, riso, orzo, farro, mais, segale, patate etc.) sono altrettanto pericolosi. Infatti, secondo recenti ricerche, sembrerebbe che sia più importante il tempo di permanenza del cibo all’interno della bocca rispetto alla quantità totale di zuccheri in esso contenuta. Gli alimenti zuccherini quindi possono essere consumati a patto che siano prontamente seguiti da un’adeguata pulizia orale, ma non prima di 10 minuti, per permettere alla saliva di tamponare il pH acido dopo ingestione, per esempio, di mele o agrumi. Infine ricordiamoci che l’alimentazione deve garantire un apporto di vitamine e minerali necessari a garantire la salute dei tessuti dentari (calcio, magnesio, fluoro, e fosforo in primis). Curiosità: via libera al succo di ossicocco (o cranberry), unico nel suo genere, in grado di prevenire la formazione di placca sulla superficie dei denti, interferendo con la capacità di un batterio gram-negativo, che prende il nome di Streptococcus mutans, implicato nella cariogenesi, di aderire alla superficie dello smalto.

4)Le sigillature dei solchi sono una buona prevenzione della carie nei bambini?
La funzione delle sigillature è di proteggere i denti dalla formazione della carie occlusale, e deve essere effettuata non appena i denti posteriori permanenti sono completamente erotti
nel cavo orale (solitamente intorno ai 6 anni). Normalmente si sigillano i molari permanenti, perché caratterizzati da una anatomia complessa, ricca di solchi e fossette difficili da pulire per la mano ancora poco esperta del bambino; ma è consigliabile sigillare anche i premolari e molari da latte, che vanno incontro alla permuta molto più avanti (attorno ai 9/11 anni), e che è quindi opportuno mantenere in bocca nelle migliori condizioni possibili fino a quel momento.
La sigillatura dei solchi consiste nell’applicazione di un materiale fluido e resinoso che scorre molto bene all’interno dei solchi e delle fossette dei denti, ed indurendosi (con una lampada fotopolimerizzante, in poco tempo e senza fastidio né dolore, non si usano strumenti aggressivi) ne rende la superficie masticante più uniforme. Questo impedisce il ristagno del cibo nei solchi, rendendone la superficie più detergibile. Inoltre la presenza di fluoro a rilascio graduale nel materiale utilizzato contribuisce a rinforzare lo smalto ed a proteggerlo ulteriormente dalla formazione della carie. Il tutto, ripetiamo, è assolutamente indolore, con brevi sedute da 10 minuti circa. Solitamente in due o al massimo tre sedute si sigillano sia i premolari e molari da latte che, soprattutto, i primi molari permanenti (che sono quattro!).

5) Quando portare i bambini a fare la prima visita dal dentista?
Generalmente consigliamo di non posticipare troppo in là, negli anni, sia per far conoscere ai bimbi la figura del dentista, sia soprattutto per non aspettare l’insorgenza delle prime problematiche dovute alla carie già in atto. Aspettando il “buco”, o addirittura i primi sintomi legati ad una carie avanzata (dolore, ascesso, dente distrutto), il primo approccio con la figura del dentista risulterebbe certamente più traumatico, e costringerebbe ad intervenire in prima battuta senza aver costruito precedentemente un rapporto di fiducia con il proprio curante. Quindi il consiglio è di introdurre la figura dell’odontoiatra già all’età di 3 anni, magari iniziando soltanto a contare i dentini insieme e facendo un giro su e giù sulla poltrona ’’magica’’ del dentista. Fare la prima visita precocemente è quindi importante anche per gettare le basi per un buon rapporto tra il bambino ed il dentista, e quindi tra l’adulto del domani ed il dentista.
Un suggerimento importante è non usare MAI il dentista come minaccia nei confronti di un bimbo restio a lavarsi i denti, o che mangia troppi dolci, poiché questo costituisce il miglior viatico per una futura fobia.

6) Il mio bambino ha delle macchie scure sui denti, che cosa sono?
Se si tratta di piccole macchioline alla base dei denti che formano una specie di linea scura a livello del colletto, è una cosa assolutamente innocua, non crea danno alcuno, e sembrerebbe pure associato ad una bassa incidenza di carie. Gli americani identificano qs fenomeno come Black Tartar, ma non si tratta di tartaro, bensì di batteri cromogeni che, associati ad una certa composizione salivare, creano queste macchioline scure. Queste macchie possono essere rimosse dal dentista con un gommino ruotante e un po’ di pasta abrasiva, ma tendono a riformarsi velocemente.

Carie nei bambini, dietrofront degli esperti sul fluoro: «No alle gocce. L’unico utile per la prevenzione è quello nei dentifrici»

Carie nei bambini, dietrofront degli esperti sul fluoro: «No alle gocce. L’unico utile per la prevenzione è quello nei dentifrici»

Dentista-Termoli-Cordisco-Fabio

Per anni i pediatri ci hanno raccomandato di somministrare gocce di fluoro nei bimbi sopra i sei mesi per prevenire le carie. Peccato che adesso la Società italiana di odontoiatria infantile, nelle nuove linee guida per la promozione della salute orale nell’età evolutiva, faccia una decisa retromarcia. Sottolineando che per la prevenzione della carie va privilegiato l’impiego topico di fluoro (ovvero quello nei dentifrici) rispetto a quello sistemico in gocce e compresse.

Di «rivoluzione» parla Giuseppe Marzo, che a margine del 17° congresso nazionale della Sioi in corso a Roma, sottolineano come le nuove guidelines «centrano il nostro obiettivo, che è quello di allinearsi allo standard d’eccellenza dei Paesi scientificamente più avanzati: le evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato che l’unico fluoro utile è quello che arriva a contatto con la superficie dei denti».

Le raccomandazioni – già recepite dal ministero della Salute e approvate dal Consiglio superiore di sanità, grazie al lavoro di un pool di esperti tra cui i rappresentanti della Sioi – «hanno ridimensionato notevolmente l’indicazione all’uso sistemico del fluoro, dando risalto alla qualità e all’efficacia superiore della forma di somministrazione topica sia domiciliare sia professionale» attraverso l’uso di gel e dentifrici.

Non solo. Le concentrazioni di fluoro per uso topico devono essere variabili e rapportate all’età e alla suscettibilità alla carie del singolo bambino. «I piccoli di solito ingoiano il dentifricio – sottolinea Marzo – ed è quindi importante per la loro salute che essi utilizzino un prodotto a basso contenuto di fluoro». Le evidenze scientifiche suggeriscono inoltre che, per una corretta prevenzione della salute dei denti, è opportuno cominciare le visite dal dentista già dai tre anni.

Fonte: http://www.sanita.ilsole24ore.com

Bambini e denti: carie in aumento del 15%

La prevenzione inizia dalla corretta igiene orale della mamma durante la gravidanza

Cordisco-Fabio-Dentista-Termoli.bambini-jpg                       Denti da latte sempre più cariati:     rispetto a cinque anni fa le lesioni cariose in età pediatrica hanno infatti conosciuto un incremento del 15%. Ad esserne “vittime” sono circa 120 mila piccoli di 4 anni che, insieme ai quasi 250 mila ragazzini di 12 anni, costituiscono le due fasce più a rischio. A mettere in pericolo la salute dentale e del cavo orale dei bambini italiani sono anche le mamme poco attente ad attuare, durante la gravidanza, le giuste pratiche di igiene dentale o a seguire una alimentazione corretta. Due comportamenti, troppo spesso sottovalutati, che favoriscono la presenza e la permanenza nel cavo orale del batterio responsabile dell’insorgenza e dello sviluppo della carie, trasmissibile al nascituro. Sono queste alcune delle indicazioni più rilevanti presenti nelle nuove Linee guida nazionali appena approvate dal ministero della Salute: “L’attenzione alla salute del cavo orale della mamma, già in gravidanza, è una raccomandazione cardine delle nuove linee guida”, spiega Antonella Polimeni, Presidente del Collegio nazionale dei Docenti di Odontoiatria. Secondo la studiosa, infatti, “un’elevata presenza di carie nella mamma può influenzare in maniera significativa lo sviluppo di carie nel bambino già nella dentatura da latte”.

Dalle Linee guida emerge che ad aggravare il problema “carie” nei più piccoli si aggiunge il fattore economico – cure odontoiatriche trascurate e un’offerta di servizi non sempre soddisfacente – e il fattore “alimentazione sbagliata”, soprattutto nei bambini più grandi: “La salute della bocca – sottolinea Polimeni – è messa ancora più a rischio da una scarsa qualità della dieta, più ricca di zuccheri e cibi ipercalorici a sfavore di frutta e verdura, a cui si aggiunge un eccessivo apporto di bevande dolci e gassate assunte anche in maniera ravvicinata tra i pasti a cui non fanno seguito neppure le adeguate manovre di igiene orale che ridurrebbero il rischio di patologia cariogena”.

Fonte: Il Sole 24 Ore